mercoledì 7 marzo 2012

Lokomat, il robot che insegna a camminare





Inaugurato all’Unità Spinale dell’ospedale Niguarda di Milano un nuovo sistema per la riabilitazione


È stato inaugurato all’Unità Spinale dell’ospedale Niguarda un nuovo sistema per la riabilitazione «Si tratta di un’offerta tecnologicamente avanzata per l’addestramento al cammino presente nei più importanti centri riabilitativi internazionali», ha spiegato Tiziana Redaelli, direttore dell’Unità Spinale. «Lokomat è utile al paziente con una lesione midollare incompleta. In questo caso gli obiettivi riabilitativi sono la stazione eretta e il cammino, Lokomat facilita il loro raggiungimento».


La lesione midollare è una delle cause d’invalidità permanente più frequenti, oltre l’80%, nella popolazione italiana compresa fra i 10 e i 40 anni. Il 65% delle lesioni midollari sono di origine traumatica: fra queste le più frequenti sono gli incidenti d’auto (36%), le cadute (22%), gli incidenti motociclistici (12%) e gli incidenti sportivi (11%). Le lesioni non traumatiche sono prevalentemente di origine neoplastica (28%), vascolare (27%), infiammatoria (16%) e degenerativa (14%).


ROBOT LOKOMAT - Tecnicamente è un esoscheletro robotizzato controllato elettronicamente con un sistema di allevio del peso e un tapis roulant. I supporti si applicano agli arti inferiori e forniscono un’assistenza diversificata alle gambe. Velocità, frequenza, lunghezza del passo, escursione delle articolazioni di ginocchio e anca sono fra i parametri del cammino modificabili nell’arco della riabilitazione. Il paziente è coinvolto in maniera attiva. Grazie alla realtà virtuale visibile su di uno schermo, un avatar procede in una distesa verde “guidato” dal paziente che, imbragato con il Lokomat, cammina sul tapis roulant. Compatibilmente alle condizioni di mobilità, il paziente può anche dirigere il suo avatar a destra o a sinistra muovendo le anche.

lunedì 5 marzo 2012

Come difendersi dai chiacchieroni....



Prototipo tecnologico in grado di arrestare le parole
di una persona in breve tempo e a distanza di alcuni metri

Irritato dai discorsi di un vicino in biblioteca che parla al cellulare ad alta voce? Vorresti mettere magicamente (e temporaneamente si intende) il silenziatore a un professore o a un collega petulante? Esiste un apparecchio miracoloso per esaudire le tue fantasie e spegnere i disturbatori e i noiosi di tutto il mondo all’istante e in modo assolutamente innocuo.

La pistola silenziatrice SpeechJammer è stata inventata da due giapponesi per salvare l’umanità dalla logorrea: basta un colpo, e il verboso vicino/collega/docente verrà annientato nel giro di pochi secondi. 

Il device è stato ideato da due ricercatori nipponici, Kazutaka Kurihara del National Institute of Advanced Industrial Science and Technology, e Koji Tsukada, della Ochanomizu University in Tokyo. Si basa su un apparecchio dotato di un microfono che registra la voce della persona e attraverso un altoparlante la restituisce con un leggerissimo ritardo rispetto alle parole pronunciate. In questo modo il parlatore viene sottoposta al suono delle sue stesse parole, ma il tempo di latenza gli impedisce di auto-ascoltarsi, mandandolo in confusione totale e zittendolo.

«E’ una reazione scientifica», spiegano coralmente i due ricercatori: nessuno è in grado di parlare senza ascoltarsi in tempo reale e percependo le sue stesse parole sfasate nel tempo. I due bizzarri inventori si sono a loro volta ispirati a un congegno già esistente e utilizzato in campo medico per la cura della balbuzie: il delayed auditory feedback (DAF). 

Per il momento è solo un prototipo, ma se entrerà in commercio lo SpeechJammer, se non fosse per le attuali dimensioni abbastanza ingombranti, potrebbe presto entrare a far parte del corredo quotidiano delle borsette, borselli, marsupi e ventiquattro ore: come la penna, lo specchietto, il cellulare e le chiavi.